Settimana strana questa per le donne italiane o forse sarebbe meglio dire emblematica per la situazione di oggi. Lunedì ho aperto Casa Sanremo con Fondazione Pangea parlando di condizione femminile in Italia e nel Mondo, di diritti e di educazione per cambiare il domani. Sembrava il modo migliore per aprire una kermesse come Sanremo dove dalla scalinata dell’Ariston scendono donne bellissime e dove spesso da quel palco vengono lanciati veri e propri appelli sociali, messaggi forti e potenti. Una straordinaria occasione per dire qualcosa, mandare un segnale a chi guarda, a chi ha bisogno di voce, di parole, di vicinanza . E invece a parte una donna come Maria De Filippi che contro tutto e tutti conquista il palco con la sua presenza televisiva anticonformista, senza orpelli, nuda e cruda, senza pizzi e merletti , ma con la sola forza della sua persona, capace di sbaragliare tutti seduta su uno scalino con look da uscita serale con gli amici e non da prima serata, come a sottolineare la forza delle parole, della professionalità, del lavoro costruito giorno per giorno da anni in TV, ecco a parte lei è’ stata un’occasione mancata perché a far parlare l’Italia è stato altro.

 

Giornalisti, critici, personaggi pubblici e gente comune, nessuno e’ rimasto immune dallo schierarsi sulla vicenda Leotta – Balivo. Tanto, troppo si è detto perché è stata un’occasione ghiotta per accaparrarsi qualche follower in più per molti opinionisti. Travestendosi da paladini delle donne da difendere sempre e comunque sono state dette troppe parole spesso a sproposito, senza andare a fondo della questione, senza dire quello che qualche anno fa sarebbe stato palese a tutti e invece oggi no, non è più così o comunque non si può dire. Si perché guai andare contro ad un’altra donna, ancora di più se questa è stata vittima di cyberbullismo. Beh per chiudere personalmente la vicenda mi sento di dire che a me e’ stato insegnato, dalla mia famiglia e dalla scuola, che c’è un abito per ogni occasione. Se sei invitata al festival di Sanremo certo che puoi metterti un abito da sera scollato e con lo spacco, ma se da quel palco ti preme lanciare un messaggio forte, convincente, sentito, vero beh allora credo che anche il vestito abbia un suo perché. Non e’ come moltissime persone hanno scritto sui social che il commento di Caterina Balivo equivalga alla frase : “se ti metti la minigonna meriti di essere violentata”. Non è così. Ma se sei una giornalista e non una soubrette, se quello che ti interessa davvero e’ essere un esempio per le altre donne vittime di bullismo, se vuoi apparire bellissima in prima serata su Rai Uno ma le tue parole per te hanno e devono avere peso ed essere prese sul serio allora viene da se’ che l’abito in questo caso sia meglio faccia anche il monaco. Ma non finisce qui. Ad affossare le donne in questi giorni ci hanno pensato anche le scuse di Caterina Balivo a Detto Fatto. si perché se una donna, soprattutto di spettacolo, esprime un’opinione e prima di farlo si presume abbia contato fino a 3 ecco poi non può tornare indietro così. Fiera della propria posizione anche se impopolare Caterina Balivo poteva essere la paladina delle donne che proprio perché ama le donne non ha paura di dire quello che pensa, coerente con se stessa e col suo pubblico. Quelle scuse invece sono parse francamente le scuse di una bambina che fa una marachella a scuola e, pur non troppo convinta di quello che sta dicendo, ma forse mossa da pressioni esterne, fa quello che le hanno detto di fare, mettendo da parte il proprio pensiero, senza nemmeno argomentare le sue scuse. Aveva criticato un atteggiamento che strideva con certe parole doveva andare avanti a testa alta nella sua posizione, perché anche lei, donna di spettacolo, mette la minigonna ma non lo fa se deve parlare di argomenti come la violenza, i diritti delle donne e tanto altro. Diletta Leotta da giornalista aveva un’occasione speciale per parlare di donne e di diritti dal palco dell’Ariston e invece questa opportunità e’ andata sprecata e associazioni come Fondazione Pangea a mio parete avranno ancora tanto duro lavoro da fare finché noi donne saremo così.

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E poi ieri infine la ciliegina sulla torta: l’ennesima donna che critica un’altra donna non per le sue parole ma per il suo aspetto, facendolo poi nella maniera più scorretta possibile, commentando uno scatto rubato e andando a criticare il fisico di una neomamma. Questo l’oggetto di un post di Asia Argento su Giorgia Meloni, immortalata senza che lo sapesse mentre mangia, in uno scatto che sembra rubato dal Cafonal di Dagospia. Mamma da pochi mesi Giorgia Meloni, una donna impegnata politicamente e che non ambisce alla corona di Miss Italia, una donna che punta sulle parole e non sull’aspetto, una donna che ora è anche madre ma che non lascia l’impegno per la Res pubblica, ecco Giorgia Meloni viene criticata per il suo aspetto e per qualche kg in più che secondo l’attrice Asia Argento avrebbe ancora addosso. Quanta tristezza, quanta amarezza per noi donne, quanta strada ancora da fare: una strada che prima di tutto va percorsa da noi donn, cambiata nel suo profondo, perché finché noi donne saremo così cattive tra noi, così rancorose, così leggere, così fragili, così deboli nelle nostre prese di posizione ebbene la strada sara lunga, lunghissima. Ci portiamo dietro una zavorra che noi stesse ci forgiamo ogni giorno, criticando la vicina per i suoi kg di troppo anche se questa non ha scelto di fare la modella, mettendo prima di tutto il nostro corpo e poi il nostro pensiero, affermando un pensiero e poi tornando indietro sui nostri passi, scegliendo di essere più sexy per fare carriera perché pare essere l’unica via per fare carriera. Buona giornata donne da una donna come voi, una giornalista, una madre, una moglie, una persona che ama indossare gli abiti scollati nelle occasioni giuste, che ha avuto qualche kg in più dopo la gravidanza, è una donna che prima del suo aspetto mette il suo pensiero e le sue parole per se’ stessa e per tutte voi . #donne #dilettaleotta #caterinabalivo #giorgiameloni #fondazionepangea #futuro #mariadefilippi

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