Aria d’estate e assieme alle scuole ad andare in vacanza sono anche i programmi televisivi che, belli o brutti che siano, lasciano nel telespettatore medio il vuoto assoluto da guardare sul piccolo schermo, un vuoto fatto di repliche, di film visti e stravisti (aspettiamoci gli immancabili Il fuggitivo e Ghost) o di telefilm prodotti all’estero. Lontani i tempi del divertimento spensierato e leggero, quello che ti faceva apprezzare una serata a casa davanti alla tv con un Cornetto in mano e dall’altra il telecomando dell’aria condizionata. Chi non ricorda l’appuntamento della settimana con il Festivalbar che ci faceva ballare e cantare e che diventava subito la colonna sonora delle serate di adolescenti e non solo, o il lustro della scalinata di Piazza di Spagna con gli abiti dei nostri talenti del Made in Italy da Lorenzo Riva a Parah, da Renato Balestra a Laura Biagiotti o infine le risate di intere famiglie davanti alle gare senza esclusione di colpi di Giochi senza frontiere? Che dire? La televisione allora ti dava un motivo per essere guardata anche d’estate, anche se sotto casa ti venivano a citofonare gli amici per andare a ballare o se la musica dello stabilimento balneare risuonava fin nel soggiorno.

L’Italia degli anni d’oro passava anche per il tubo catodico con programmi piacevoli, divertenti, senza troppe pretese, ma che sempre regalavano un sorriso, che davano risalto alle piazze del Belpaese e che permettevano a giovani di talento ma alle prime armi di farsi le ossa, facendosi conoscere, sperimentando e muovendo quei primi passi che poi sarebbero diventatii meno incerti nel corso della programmazione autunnale.

Oggi tutt’altra storia per noi. La tv va in vacanza, chiude i battenti nei primi giorni di giugno e riapre a settembre come le scuole. Ma a differenza degli studenti italiani sul cui capo pende la spada di Damocle dei compiti delle vacanze, il piccolo schermo di compiti non ne fa, che si sia superato più o meno egregiamente l’anno alle spalle.

Ma sebbene la tv sia già a pancia all’aria sotto il solleone a far parlare di sé sono le notizie che trapelano sull’anno che verrà. E’ da giorni infatti che sui siti d’informazione e sui giornali non si fa altro che fare congetture, commentare le poche notizie vere o inventate, e soprattutto criticare cachet, cambi della guardia e gente messa in panchina dai direttori di rete.

I protagonisti di questo giro di valzer dell’estate 2017 sono in assoluto due: Fabio Fazio e Massimo Giletti. Il primo promosso su Rai Uno con una cifra da capogiro e l’altro invece trattato a pesci in faccia, nonostante i fantastici risultati ottenuti in anni di lavoro. Brutta faccenda perché ad essere stato cancellato è uno degli spazi di informazione e di dibattito politico più seguiti e più apprezzati dal pubblico italiano, un parterre che purtroppo sempre meno trova dall’altra parte dello schermo confronti composti, di contenuto ed esaustivi, tratti che Giletti grazie ad un duro lavoro e ad una grande professionalità ha dimostrato alla Rai ma soprattutto a chi sta a casa davanti alla tv. Da quel sorriso ammaliante e sornione su cui tanto si è giocato Massimo Giletti ha dimostrato di essere anche altro con garbo, competenza e compostezza, caratteristiche sempre meno presenti in tv. Ma del resto quello che abbiamo capito in questi ultimi anni è che la televisione vuole altro: vuole le urla, gli scandali, la volgarità. Siamo certi però che a volerla così siano proprio i telespettatori e non chi decide cosa trasmettere?

Non resta che attendere e sperare in un accordo che accontenti il presentatore ma soprattutto i tanti telespettatori che ogni domenica da anni seguono la sua Arena.

Paolo-Limiti

Proprio oggi ci ha lasciati un uomo che ha fatto tv e che soprattutto l’ha amata con tutto se stesso, l’ha conosciuta in ogni sua sfumatura e l’ha raccontata a chi l’ha visto trasformarsi di anno in anno. All’età di 77 anni ci ha infatti lasciati Paolo Limiti, presentatore, autore e paroliere. Si è fatto amare dal grande pubblico per quegli occhi azzurro cielo così sinceri e innamorati della vita, per quel sorriso accogliente di chi entra nelle case degli italiani con voce pacata, con quel fare da uomo comune ma che in realtà ha in tasca esperienza da vendere, tanto talento e una lista lunga fino a terra di collaborazioni, progetti e sogni realizzati nel corso di una vita.

Lui che è stato il frutto dell’occhio attento di chi sa vedere oltre, di chi sa scoprire un talento quando se ne trova unoà di fronte, ha sempre menzionata con stima e umiltà chi per primo ha creduto in lui, Luciano Rispoli, un altro uomo della tv di un tempo, un altro gentleman del piccolo schermo che se ne è andato qualche mese fa.

Con Limiti se ne va un altro pezzo di quella televisione garbata, interessante, a tratti leggera e a tratti forbita, capace di fare compagnia alla casalinga che stira ma che tra una risata e l’altra sa anche insegnare, informare ed educare.

Il futuro chissà non resta che canticchiare quelle strofe cantate da Mina e scritte proprio dallo stesso Limiti: “Dai dai domani arriva presto!” Speriamo!

 

 

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