Ha aperto i battenti solamente due giorni fa ma già tutti ne parlano e si sono messi in coda per ammirarne le opere: sto parlando della mostra “Hollywood Icons. Fotografie dalla Fondazione John Kobal” al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
L’ esposizione è un viaggio straordinario nella storia del cinema attraverso oltre 160 ritratti di grandi nomi : da leggende del muto come Charlie Chaplin e Mary Pickford, a eccezionali interpreti dei primi film sonori come Marlene Dietrich, Joan Crawford, Clark Gable e Cary Grant per concludere con i giganti del dopoguerra Marlon Brando, Paul Newman, Marilyn Monroe, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Fino al 17 settembre sarà infatti possibile visitare la mostra che racchiude le immagini più note del cinema hollywoodiano proveniente dalla collezione di John Kobal, giornalista e scrittore noto in tutto il mondo come uno dei maggiori esperti della storia del cinema.
La cosa straordinaria di questa mostra? L’eccezionalità degli scatti presenti che raccontano con uno sguardo diverso, intimo e pieno di dettagli interessanti, gli attori e le attrici divenuti icone senza tempo e immortalati nel loro quotidiano, tra una pausa e l’altra sul set o durante le riprese delle pellicole. E’ stato infatti il lavoro dei fotografi di scena dell’epoca, come si vede dalla rassegna, a contribuire enormemente alla fama e a quell’alone glamour che ha reso immortali gli attori di quel periodo d’oro del cinema e dello spettacolo.
John Kobal, da collezionista di cimeli cinematografici, intuì subito l’importanza dell’imponente materiale e raccolse, a partire dagli anni Sessanta, i negativi originali di questi artisti dimenticati.
Dobbiamo a John Kobal il merito di aver saputo capire sin da subito il valore di quegli scatti, senza i quali certamente l’allure di Greta Garbo o di Marlene Dietrich o l’eleganza di Audrey Hepburn e Grace Kelly sarebbero svaniti col tempo lasciando solo un vago ricordo.
E allora la domanda che sorge spontanea è questa: oltre al talento straordinario di questi attori a farne delle star fuori dal tempo fu anche questo? Ritratti che hanno fissato sulla pellicola istanti, sguardi colti nella perfezione della loro naturale meraviglia, pose casuali ma eccezionalmente belle e uniche. Nell’era dei social dove ogni giorno scattiamo decine e decine di foto e selfie, in cui modifichiamo i segni della stanchezza e degli anni, che smussiamo pance e glutei per sembrare più magre si è perso tutto questo e le dive ormai non esistono più.
Pensateci bene: Marylin Monroe sarebbe la stessa delle due gocce di Chanel n5 se oggi postasse le sue stories su Instagram mentre fa colazione o va al mare a fare un bagn0? E che dire di Audrey Hepburn se la sbirciassimo dal suo profilo Facebook mentre racconta in diretta la sua quotidianità di madre e moglie come l’ultima delle mamme blogger?
Un applauso va a Monica Bellucci, l’ultima delle dive italiane a parer mio, che non è ceduta alle lusinghe del web, a quella popolarità fatta di like o di commenti troppo spesso volgari e sguaiati dei fan con diritto di parola di questa generazione. Per lei un giorno ci sarà spazio nelle esposizioni come Hollywood Icons, per le altre la memoria senza tempo e senza affetto del web, che giudica in modo lapidario ma che ama con la stessa leggerezza delle storie tra adolescenti, un fremito del cuore, una passione cocente di qualche giorno e l’indomani beh è un altro giorno.
Le immagini della mostra sono raccolte nel catalogo must have di Skira