Ci sono persone che nel corso della loro esistenza danno vita a sogni unici, a visioni che regalano all’uomo la capacità di vedere il mondo con uno sguardo differente, più critico, più consapevole, più allenato al bello, all’altro, al nuovo. Quando ho letto ieri della notizia della chiusura da parte di Condé Nast dell’universo immaginifico e poliedrico di Vogue, tanto chiacchierato e ipotizzato da mesi da addetti del settore e non, ho pensato a quanto l’Italia stia perdendo la sua partita. Si perché la chiusura di un giornale (in questo caso di molti) e’ la fine di un’idea, di una possibilità data ai lettori di conoscere, di informarsi, di cambiare ma anche di quella data a noi giornalisti di scrivere, di raccontare, di fare il mestiere per cui viviamo. La chiusura di testate storiche che hanno raccontato la moda di ieri e di oggi, che hanno consigliato la sposa moderna facendola sentire più sicura di se stessa e anche più bella, che hanno dato un’identità estetica e un’attitudine diversa all’uomo di oggi o che hanno fatto divertire i bambini di ieri facendoli giocare con la moda in un mondo incantato e patinato, e’ la fine di un’era. E chi pensa che si tratti solo di qualche rivista in meno a fare bella mostra in edicola si sbaglia di grosso. Ogni giorno infatti negli ultimi anni noi italiani abbiamo perso un pezzo di noi. Noi così creativi, così affamati di sapere e di bellezza nei lontano fasti del Rinascimento, oggi abbandoniamo a poco a poco un po’ di noi, di quelle radici fatte di visionarie interpretazioni della realtà, di quel modo di essere e di raccontarci che ci ha permesso nel passato di essere ammirati dal mondo intero. Per me che vivo di scrittura, di informazione e di curiosità e’ il segnale di un periodo buio in cui sempre più chi vuole fare bene questo mestiere arranca perché mancano sempre di più i mezzi ma anche gli strumenti, perché un giornale in meno e’ una possibilità in meno di raccontare i fatti del mondo, di interpretarne le vicende e di esprimerne le peculiarità. Quanti programmi televisivi chiusi in un cassetto, quante riviste sparite dalle edicole, quanti articoli che mai vedranno la luce della stampa e quanti pensieri che resteranno chiusi in una stanza. 

Penso all’incerto destino di chi ha lavorato a quelle pagine fino a poco fa, penso a chi ha dato anima, tempo e sudore a un sogno e lo ha visto infrangersi in mille pezzi negli ultimi anni, penso a chi forse lo ha amato più di ogni altro, Franca Sozzani, che in quelle pagine ha raccontato il mondo che cambiava ancora prima che la gente se ne rendesse conto, che ha osato, che ha dato voce a talenti che prima nessuno conosceva, che ha fatto vivere un sogno a chi sfogliava i suoi giornali. Troviamo il coraggio di guardare avanti ora, lo dico soprattutto a chi fa informazione come me. Non diamola vinta a nessuno perche la posta in gioco e’ tanta: e’ il nostro futuro di popolo informato, consapevole, critico, che pretende il vero e il bello. Per questo posto questa foto, lo scatto di qualche mese fa del primo evento di Convivio senza Franca Sozzani. Perché la forza dei sogni deve essere senza tempo ed e’ nelle mani di tutti noi. Lei diede vita a un sogno noi almeno non cessiamo di sognare. #vogue #informazione #stampa #giornalisti #futuro #italia

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