Sono una giornalista, felice di esserlo ogni giorno della mia vita, e sono una donna. Quindi come poter stare in silenzio di fronte ad un articolo apparso sul Giornale due giorni fa e firmato dalla collega Annalisa Chirico?Tema in oggetto: l’elezione di Miss Italia 2016 o meglio la seconda classificata, la curvy Paola Torrente.
La Chirico scrive: “Se consentite, l’ immagine delle finaliste, con la concorrente «curvy», come si dice, orgogliosamente taglia 46, compressa in un improbabile body inguinale, è sgradevole agli occhi.

Ci dispiace deludere Mr. Facchinetti (se fosse tua sorella, le suggeriresti di indossare quel body?), ma la pedagogia d’ accatto, l’ ipocrisia di chi promuove un concorso di bellezza vergognandosi della bellezza, sono destinati a fallire.” E ancora…. “Oggi la donna è filiforme, proiettata verso la carriera, leggera e autosufficiente, il suo dovere è vivere, non procreare. Si può essere belle e seducenti anche con qualche chilo in eccesso, certamente, ma Miss Italia non è la ragazza della porta accanto.

Non sono un’estimatrice di Miss Italia, né ho trovato le ultime finaliste particolarmente belle,tanto da essere proclamate le più belle d’Italia, ma no così proprio non ci sto. Da donna in carriera con le sue sicurezze ma anche con le sue insicurezze, con la bilancia sempre sott’occhio, madre di una bambina che un giorno sarà adolescente e poi donna, non posso non commentare il tuo pezzo.
Cara Annalisa ti sbagli, le donne italiane sono come la vincitrice Rachele Risaliti, magari anche più affascinanti e magre, o forse più come Paola Torrente, con qualche kilo di troppo, le cosce rotonde e il seno abbondante.
Le donne non sono quelle che hai descritto tu fortunatamente, sono l’una diversa dall’altra, sono alte, magre, basse, grasse, bionde, brune…. Sono quelle che si incontrano la mattina in metrò, quelle che come me sono diventate madri e hanno visto il proprio corpo cambiare decine di volte, che stanno attente alla dieta, ma che poi cedono ad una fetta di torta, che si guardano allo specchio e si vedono orribili di prima mattina, ma che basta uno sguardo perché ritrovino la loro irresistibile sicurezza.

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