La routine del mattino a casa mia ha il rumore di sottofondo che arriva dalla cucina con mio marito che prepara la colazione, la nostra bimba che sgattaiola giù dal letto ed io che li raggiungo. Sulle note di Masha e l’orso ognuno di noi inizia la giornata col suo personale modo di darle il benvenuto: chi con una tazzona di tè caldo e tanti tanti biscotti al cioccolato, chi con la sua tazza preferita del Re Leone con ancora il latte e Nesquik fumante e chi come me con un caffè e qualche fetta biscottata.

Poche parole, almeno da parte mia, ma già le prime risate, che riscaldano subito le quattro mura della cucina così piene di noi.

Ma questa mattina a rendere tutto più magico ci ha pensato lo sguardo di mia figlia, illuminato da un bagliore straordinario. No non è Natale e nemmeno la partenza per le vacanze, ma sicuramente un giorno diverso dagli altri. Niente asilo infatti ma il primo vero e proprio spettacolo a teatro.

A rendere il tutto più speciale è il fatto che si tratti proprio del teatro per eccellenza, fiore all’occhiello del nostro Paese, vanto nel Mondo nonchè tempio dell’arte: la Scala.

Oggi infatti andiamo a vedere la Cenerentola di Rossini, quella meravigliosa iniziativa che vuole portare i piccoli a teatro (e forse anche riportarci gli adulti) in una versione a misura di bambino.

Ancora ricordo la mia prima volta alla Scala: avrò avuto cinque anni, abito di velluto bordeux e un’emozione indescrivibile, accresciuta ancora di più al momento dell’apertura del sipario con le ballerine vestite da fiocchi di neve e Rudolf Nureyev nella parte dello Schiaccianoci. Quel momento è impresso nella mia mente come se fosse ieri. Ricordo addirittura il posto in cui ero seduta.

Non c’è nulla di più bello che vedere lo stupore negli occhi di un bambino di fronte allo spettacolo della danza, della recitazione, dell’arte, un modo tutto speciale per perdersi in un viaggio personalissimo in cui ogni bambino ci vedrà qualcosa di diverso.

E’ attraverso quegli occhi attenti, a tratti stupiti ed emozionati, che passa il suo ed il nostro futuro: l’innocenza e la bontà di un bambino che nelle scene rappresentate vi scopre il mondo altrui e allo stesso tempo parte di sè è la chiave giusta per il mondo di domani.

E’ la stessa bontà di Cenerentola, colei che all’inizio dell’opera canta questi versi a farci credere in un mondo diverso, fatto di buoni sentimenti, gentilezza e generosità:

 

“Una volta c’era un re,

Che a star solo s’annoiò,

Cerca, cerca ritrovò!

Ma il volean sposare in tre.

Cosa fa?

Sprezza il fasto e la beltà,

E alla fin scelse per sé

L’innocenza e la bontà.”

 

E la speranza per un futuro migliore per Cenerentola passa proprio dalla bontà, quel sentimento puro che dimora solo nei cuori dei più piccoli.

Ma ecco che si apre il sipario, va in scena la vita e loro, bambini seduti sul ciglio della poltrona che dondolano nervosamente le gambe e bisbigliano a voce troppo alta in cerca di una risposta, sono lì incantati ad osservarla.

Spettatori tra i più difficili vedono quello che non c’è e si stupiscono per un paio di scarpette fatte di cristallo. E’ questa la speranza per il domani, è questo il buongiorno di oggi!

 

Credit foto: tazze mug Wedgwood

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