Compie ufficialmente sessant’anni la bambola più famosa al mondo e i festeggiamenti in suo onore sono degni della sua celebrità: molte le Barbie in uscita, una mission importante da portare avanti come quella del Dream Gap Project e dell’empowerement, ma anche un party che si terrà questa sera a Milano e molto molto altro.

Per celebrarla ho pensato di fare una chiacchierata con due italiani che la amano alla follia e che l’hanno resa il centro del loro mondo, dando vita ad un vero e proprio lavoro partendo dalla passione per questa bambola. Sto parlando di Gianni Grossi e Mario Paglino, noti ai più col nome di Magia 2000, c0llezionisti da sempre  ma anche creatori di bambole da favola, sogno di ogni donna che se le trovi di fronte.

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Sì perché le loro sono creazioni uniche, preziosissime e rare, frutto di un meticoloso lavoro di precisione. L’ultima nata nel loro laboratorio è quella dedicata alla cantante italiana Paola Turci. A precederla una serie innumerevole che li ha persino visti consegnare una propria doll a Madonna. Ma qual è il segreto del successo di Barbie e cosa la rende una vera e propria icona di stile dal lontano 1959 a oggi? Scopriamolo insieme a loro.

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Sessant’anni di Barbie: cosa rappresenta per voi questa bambola? E in questi anni cosa vi ha stupiti?Barbie è stato il primo gioco da bambini che ricordiamo, anche con amarezza quando ci è stata tolta perché bullizzati a scuola, ma è sempre rimasta nei nostri sogni per quella infinita possibilità di creare abiti, inventare storie e passare il tempo insieme agli amici da piccoli. Ritrovandola da adulti e diventando collezionisti, è poi diventata fonte di nuova ispirazione e per noi che oggi lavoriamo con lei e per lei, il dream job che sognavamo. Quello che più ci ha sorpreso di Barbie è stato il suo cambiare negli anni rimanendo però sempre però uguale a se stessa.

Il 2019 è un anno importante per Barbie. Come la festeggerete?

60 anni di storia sono un traguardo importante per un brand e per una bambola che ha rivoluzionato il mondo del giocattolo e quindi, sia da collezionati che da designer per Barbie e Mattel, siamo pronti a festeggiarla al meglio. Siamo appena rientrati dalla prima convention Barbie dell’anno, svoltasi a Tokyo e parteciperemo a quasi tutte le convention a lei dedicate nel mondo, proprio per incontrare i nostri collezionisti e festeggiare con loro un anno così sfavillante.

Tre Barbie che sono state più significative per voi?

Prima tra tutte Barbie Dream Date del 1982, vera prima Barbie ricevuta con molta fatica dai miei genitori dopo anni di bambole riciclate dalle cuginette…. Il vero sogno che diventa realtà per me bimbo.

Poi direi la prima bambola da collezione acquistata da adulti, Barbie Nolan Miller Sheer Illusion del 1998.

E per ultima, Barbie Film Noir, la prima Barbie disegnata da noi come Magia2000 e creata ufficialmente per Mattel e per la 2006 National Barbie Convention di Los Angeles.

Qual è il segreto del successo di Barbie?

Saper essere sempre al passo coi tempi, reinventandosi sempre e mantenendo il suo dna, il suo essere sempre un personaggio positivo. 

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Come nasce una vostra bambola?

Tutto dipende dal tipo dii progetto, ma in genere tutto parte da un bozzetto e dall’accostamento di tessuti e materiali. Abbiamo da sempre una grande passione per la moda e i grandi stilisti, quindi inevitabilmente il nostro stile riflette la nostra cultura, prima Italiana e poi europea, celebrandone i fasti e l’eleganza. Poi si passa a studiare le forme e quindi a realizzare un cartamodello in miniatura, alla confezione e al ricamo artigianale e minuzioso che spesso necessita di moltissime ore di lavoro. Si passa poi a ridipingere interamente il volto precedentemente cancellato e ad acconciare i capelli, che a volte vengono anche reimpiantati manualmente. Il tutto ha poi il suo completamente con gli accessori quali scarpe e gioielli, che sono realizzati a mano e che devono essere credibili nella misura utilizzata.

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Qual è la bambola che non avete ancora creato ma che avete in testa?

La prossima. Come per ogni stilista, il nostro immaginario si riempie e svuota di mille immagini, derivanti dai viaggi, dalle mostre e da tutto il mondo che ci circonda. Non esiste un limite alla fantasia e quindi la speranza e di non perdere mai lo sguardo incantato che avevamo giocando con Barbie da bimbi.

A chi sono destinate le vostre creazioni e che costo hanno?

Sono quasi sempre pezzi unici da collezione e quindi destinati ad un pubblico adulto che ha saputo negli anni comprendere il valore artigianale e creativo delle nostre bambole.  Diventano vere e proprie opere d’arte, per l’unione delle diverse tecniche pittoriche e sartoriali e per la visione complessiva, il loro prezzo è molto variabile.

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Cosa ne pensate della mission di Barbie in fatto di Dream Gap Project e di Empowerement?

E’ sicuramente la sfida più bella che Barbie sta affrontando come testimonial di veri valori positivi per le nuove generazioni. Sono progetti che Mattel ha lanciato e che ci vedono coinvolti nella creazione di molte tra le Barbie Sheroes che si stanno presentando a tributo di alcune delle personalità femminili di spicco in tutto il mondo. Creare queste bambole così speciali è davvero importante per trasmettere un messaggio di ispirazione forte, perché ormai da anni, Barbie non è più solo lo stereotipo della bionda e bella americana, ma si riconosce in tutte le culture e quindi in tutte le varie corporature ed etnie senza distinzione, abbracciando un mondo sempre più globale e sempre più inclusivo.

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